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Digital divide: cosa si intende per divario digitale e cosa fare per colmare le disuguaglianze nell’uso delle moderne tecnologie

Digital divide

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Sempre più spesso si sente parlare di digital divide, ma non tutti sanno a cosa ci si riferisce né quale sia la sua portata.

Il digital divide è il cosiddetto divario digitale esistente tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale.  

A partire dalla metà degli anni Novanta si diffonde l’idea secondo la quale l’impossibilità di accedere alle nuove tecnologie possa far nascere una nuova forma di disuguaglianza sociale.

Nel maggio 1996, l’allora Vice-Presidente americano Al Gore dell’amministrazione Clinton utilizza l’espressione “digital divide” per indicare questo gap fra gli information haves e gli havenots.

Nel 2020 la Pandemia di Coronavirus ha evidenziato come la possibilità di utilizzare internet non sia semplicemente un plus ma una necessità.

Si pensi a quanti hanno dovuto svolgere le proprie mansioni di lavoro da casa, agli studenti che hanno potuto far ricorso alla DAD per non interrompere il percorso di studi, e a coloro che hanno potuto coltivare i propri affetti attraverso chat e videochiamate.

L’espressione digital divide nel corso del tempo ha ampliato il suo significato comprendendo oggi tutte le forme di esclusione dai vantaggi della società digitale. 

Chi vive il divario tecnologico spesso è già in condizioni iniziali di sfavore e quindi il disagio proveniente dall’impossibilità di usufruire delle nuove tecnologie aggrava la disuguaglianza.

Chi sono i soggetti del digital divide 

Esclusi coloro che per scelta hanno deciso di sottrarsi all’utilizzo delle nuove tecnologie, nei Paesi sviluppati i soggetti del divario sono generalmente:

  • le persone anziane, che non sanno utilizzare i moderni mezzi di comunicazione
  • chi in mancanza di istruzione non riesce a utilizzare gli strumenti informatici ormai di uso comune 
  • coloro che giunti dall’estero per sfuggire a guerre o carestie, si trovano in una situazione svantaggiata
  • i cittadini che loro malgrado vivono in località non servite dalla rete internet

In quest’ultimo caso si parla di digital divide infrastrutturale ed è quello che fa più parlare di sè perchè prescinde totalmente dalla volontà degli esclusi.

Secondo la Commissione Europea può propriamente parlarsi di digital divide in caso di  mancata copertura di banda larga fissa ad almeno 2 Megabit.

Un report ha stimato che nel nostro Paese il 12% circa della popolazione non ha accesso alla banda larga.

Lo svantaggio di chi vive in luoghi privi di accesso a internet affidabile e veloce può oggi essere colmato grazie alle tecnologie messe a punto da Omnia24 che offre servizi internet sia ai privati che alle aziende portando la connessione dove non c’è.

Il digital divide infrastrutturale può quindi essere colmato attraverso tecnologie che garantiscono l’accesso a internet con le migliori prestazioni in base alla copertura (FIBRA fino a 1 GB, accesso radio FWA, SIM LTE.

Per maggiori informazioni e per colmare il divario infrastrutturale della tua zona scopri di più qui.

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